Ecco perché l’utilizzo dei falchi per cacciare i gabbiani dal Campidoglio non è una novità

L’arrivo di due rapaci sulla terrazza di Palazzo Senatorio è stato oggetto di polemiche politiche, ma Zètema da almeno tre anni li utilizza per proteggere i siti archeologici e l’idea piacque anche all’ex sindaca Raggi

Una coppia di falchi per cacciare i gabbiani, che ormai da tempo hanno gradualmente preso il sopravvento sulle altre specie volatili a Roma e in particolare al centro, rendendosi a volte protagonisti di vere e proprie “aggressioni” ai danni di passanti e turisti. I due predatori del cielo, di specie imperiale, sono stati visti sorvolare a più riprese anche Palazzo Senatorio al Campidoglio, giovedì 24 marzo in mattinata, guidati da un esperto falconiere.

La strategia, però, non è piaciuta a tutti. Il vicepresidente della commissione Ambiente, il pentastellato Daniele Diaco, ha criticato aspramente la scelta di utilizzare i falchi per scacciare i gabbiani: “Poveri falchi, ma anche poveri gabbiani – ha dichiarato in una nota -. Pensiamo sia meglio adottare un sistema più etico: basta un semplice suono di allarme per evitare che i gabbiani sorvolino l’area e lascino i propri ricordini”.

Il consigliere di minoranza punta il dito contro il principio alla base della tecnica: “I falchi vengono legati e collegati con un sistema di radiotrasmittenza  – spiega Diaco – e quando gli arriva il comando, dopo essere stati liberati, partono. Un breve sorvolo ha la funzione di spaventare i gabbiani e levarli di mezzo, ma se non bastasse, anche attaccarli. La tecnica adottata è quella degli stress call, suoni che i rapaci emettono durante la loro missione in volo per impaurire gli uccelli bianchi”.

Fabrizio Santori, consigliere della Lega, usa l’ironia per commentare quanto visto direttamente con i suoi occhi il 24 marzo: “Non solo i cinghiali, anche i gabbiani sono i padroni di Roma – commenta a RomaToday – girano indisturbati per le strade mangiando di tutto, dai rifiuti alle carcasse dei topi, fino ai piccioni. Temo che anche questo tentativo, peraltro sconosciuto dal Campidoglio, non sia che l’ennesimo fallimento nel risolvere un problema che invece torna sempre sulla questione rifiuti in strada. Un’emergenza rifiuti è di fatto anche emergenza animali”.

L’utilizzo dei falchi contro i gabbiani, però, non è una novità degli ultimi mesi. Zètema Progetto Cultura, infatti, ha scelto questa strategia da almeno tre anni e nel 2021 ha affidato il servizio di allontanamento, per le aree di Palazzo Senatorio, Foro Augusteo e Foro di Cesare e Mausoleo di Augusto, alla società dei Falconieri Romani di Maurizio Alessandrini, pagando 8.800 euro per il periodo dal 19 marzo al 31 dicembre. Alessandrini venne anche intervistato da France 2 nel 2019 per spiegare il suo lavoro a protezione dei monumenti capitolini dall “arroganza” dei volatili bianchi. Infine, l’aggiunta della terrazza del Campidoglio tra i siti dove utilizzare i rapaci sarebbe, a quanto sembra, frutto di una esplicita richiesta dell’allora Gabinetto dell’ex Sindaca Virginia Raggi.

fonte: https://www.romatoday.it/politica/falchi-gabbiani-in-campidoglio.html

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